Diverse Normalità, di Laura Fruggeri

Il testo si occupa di individuare ed analizzare le discontinuità presenti nelle forme di famiglia diverse da quella nucleare, superando la “cultura della devianza” (l’unica famiglia degna di tale nome è quella nucleare) per mettere in evidenza la molteplicità delle forme di famiglia che si connettono ad una “cultura della differenza”.

Così facendo dall’analisi delle “diverse normalità” emergono altrettante opportunità di analisi di aspetti delle dinamiche familiari che sono stati fino ad ora dati per scontati.

 

Presupposto fondamentale è che

“Il linguaggio usato per trattare i temi del familiare non è un semplice modo per rappresentare l’esistente, ma uno dei modi per creare la norma in base alla quale valutare l’esistente. Attraverso il linguaggio si costruiscono e ricostruiscono gli stereotipi sociali….Per questo, la scelta dei termini non è una scelta formale, essa coincide con una opzione al tempo stesso teorica, epistemologica e metodologica” (pag. 107).

fruggeriEmerge anzitutto la necessità di individuare uno schema di riferimento il più possibile onnicomprensivo a partire dal quale individuare ed approfondire i criteri di analisi.
Nel secondo capitolo il riquadro 2.1 “Pluralità di forme e modelli familiari” tenta una prima sintesi dei diversi tipi di famiglia possibili.
Vedremo in seguito che potranno essere integrate nell’analisi anche quelle che vengono definite “forme allargate di familiarità”: le cosiddette “famiglie per affetto e per professione” (comunità per minori, famiglie affidatarie ed adottive; vedi tabella 7.2 pag..214) e le “comunità di famiglie” (forma emergente di solidarietà familiare , vedi cap. 8).

Il testo quindi procede con una dettagliata disamina di tutti i tipi possibili di famiglia e relative tematiche. Utilissime le tabelle di sintesi di forme, strutture e tipologie (ad esempio la tabella 3.1 nel cap.3 “La genitorialità in assenza di coniugalità” relativo a famiglie con un solo genitore o genitori separati) e quelle che riassumono le tematiche salienti del corrispondente tipo di famiglie (la tab. 3.2 nello stesso capitolo) a completamento della sintesi in chiusura di ciascun capitolo.

Viene utilizzato quello che viene definito “approccio triangolare” (“triade come sistema minimo di relazioni significative” – pag 73): ogni forma di relazione fra due membri influenza o è influenzata dalle altre forme di relazione – interne o esterne alla famiglia stessa.

Strumenti di analisi preferenziale sono:

  • come viene gestito il processo morfostatico (capacità di garantire la continuità e la stabilità del gruppo familiare nei confronti delle costanti variazioni dell’ambiente circostante : continuità) e quello morfogenico (regolazione dei cambiamenti ineluttabilmente necessari alla sopravvivenza della famiglia: cambiamento
  • il coping (come la famiglia risponde ad un evento critico);
  • la plurinuclearità (distinzione fra nucleo familiare e famiglia, tra confini spaziali e confini affettivi);
  • la pluriappartenenza (molteplicità di identità culturali);
  • i rapporti con l’ambiente sociale;
  • la fisiologica (e non più patologica) presenza di conflitti, differenze e divergenze;
  • l’emergere di nuovi ruoli familiari (non previsti dalla tradizionale famiglia nucleare).

 

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Ho maturato la prima parte della mia esperienza lavorativa in azienda, ambito nel quale ho avuto occasione di misurarmi in diversi settori – dal Controllo di Gestione alla Contabilità, al Marketing, alle Vendite, e per ultimo in ordine di tempo, ai Sistemi Qualità- per aziende di dimensione e ramo di attività differenti.
Nel 2008 la decisione di lasciare l’azienda, e di dedicarmi a tempo pieno alla conoscenza dell’essere umano e al miglioramento della qualità della vita.
Attualmente il mio tempo è dedicato all’attività di Counselor Biosistemico a Milano e a Trento, ed alla collaborazione con la Scuola di Counseling “Corpus in Fabula” di Milano.

Anna Paola Spada – who has written posts on Corpus In Fabula.