Biosistemica

Introduzione alla biosistemica

Biosistemica - Fiore Rosso

Presenterò la biosistemica nel modo più semplice e concreto, consapevole del rischio di ridurre la complessità della materia affrontata. Occorre però, soprattutto nella presente congiuntura di crisi, aprire alla comprensione comune, in particolare ai non addetti, il punto di vista biosistemico.

Il modello biosistemico – Introduzione

Il nome Biosistemica, in base alla sua composizione, ci dà indicazioni relativamente ai presupposti e metodi su cui si basa. Bio fa riferimento alle dimensioni biologiche, neurofisiologiche ed embriologiche inerenti la componente organica della corporeità. Sistemica fa riferimento alla teoria generale dei sistemi in base alla quale è possibile concepire l’individuo come un sistema costituito da sottosistemi in interrelazione fra di loro.

Il modello biosistemico: il sistema nervoso autonomo – 3

Il Sistema Nervoso Autonomo (SNA), conosciuto anche come sistema nervoso vegetativo o viscerale, è un insieme di cellule e fibre nervose che innervano gli organi interni e le ghiandole, controllando le funzioni vegetative involontarie. Ha la funzione di regolare l’omeostasi dell’organismo ed è un sistema neuromotorio che opera con meccanismi autonomi di controllo della muscolatura liscia, dell’attività cardiaca e dell’attività secretoria ghiandolare.   E’ costituito da porzioni anatomicamente e funzionalmente distinte, ma sinergiche. Il Sistema Nervoso Simpatico: produce accelerazione del battito cardiaco, dilatazione dei bronchi, aumento della pressione arteriosa, vasocostrizione periferica, dilatazione pupillare, aumento della sudorazione (tipiche risposte dell’organismo a una situazione di allarme, lotta, stress). I mediatori chimici di queste risposte vegetative sono la noradrenalina, l’adrenalina, la corticotropina, e diversi

Il modello biosistemico: alternanza sistemi simpatico e parasimpatico – 4

Il bilanciamento dell’attività simpatica e parasimpatica è un parametro misurabile. Ernst Gellhorn alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso (Gellhorn, 1967) condusse delle ricerche sul funzionamento dei due assi vegetativi, da cui emerse che il Sistema Nervoso Autonomo funziona in modo sano quando le sue due componenti – il Simpatico attivante e il Parasimpatico rilassante – lavorano reciprocamente scaricandosi uno dopo l’altro.

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